COVID-19 – LA GESTIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA NEGLI AMBIENTI LAVORATIVI INDOOR

Il virus Covid-19 è divenuto un elemento imprescindibile nelle considerazioni circa la tutela della salute dei lavoratori . A questo riguardo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha stilato un rapporto (COVID-19 n. 5/2020), contenente indicazioni in merito alle modalità di utilizzo e gestione degli impianti di ventilazione forzata insieme ad altre, volte a garantire la qualità generale dell’aria indoor, dedicando particolare attenzione proprio alla qualità dell’aria negli ambienti chiusi . Trattando di ambienti lavorativi, riporta azioni e raccomandazioni generali da mettere in atto giornalmente nelle condizioni di emergenza associare all’epidemia virale per il mantenimento di una buona qualità dell’aria indoor negli ambienti di lavoro. Segnala la necessità di garantire un adeguato ricambio dell’aria in tutti gli ambienti dove sono presenti postazioni di lavoro e personale, aprendo con maggiore frequenza le finestre. Gli scarsi ricambi d’aria favoriscono infatti negli ambienti indoor l’accumulo e l’esposizione a inquinanti che possono facilitare la trasmissione di agenti patogeni.

La qualità dell’aria indoor influisce non solo sulla salute fisica, ma anche sul benessere mentale : l’ISS sottolinea che negli effetti sulla salute indoor ha un’influenza sulle prestazioni e sul benessere fisico e mentale dei lavoratori, citando a esempio gli effetti in termini di produttività, di concentrazione, di tempi di reazione, oltre incidere sul livello di raggiungimento e assistenza, competenze professionali, riduzione delle giornate di assenza, stress, aumento dei costi sanitari e di a assistenza del lavoratore, del Servizio Sanitario Nazionale-SSN e altro ancora.

Il rapporto Covid-19 n°5/2020 dell’Istituito Superiore di Sanità specifica che se gli edifici sono dotati di impianti di Ventilazione Meccanica Controllata, essi vanno mantenuti attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche riducendo i tassi di ventilazione nelle ore notturne e nei fine settimana di non utilizzo dell’edificio e/o gli orari di accensione. Invece, negli edifici dotati di impianti misti di riscaldamento / raffrescamento con apparecchi terminali locali il cui funzionamento e regolazione della velocità possono essere centralizzati oppure dai lavoratori che l’ambiente o stanza essi vanno mantenuti fermi per che, con il ricircolo dell ‘aria si diffondano, all’interno della struttura, eventuali contaminanti, compreso, il Covid-19.

Il Già citato rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sottolinea il Che NEGLI Edifici dotati di impianti misti di Riscaldamento / raffrescamento con apparecchi Terminali locali il cui funzionamento e REGOLAZIONE della Velocità possono Essere centralizzati oppure effettuati Dai lavoratori Che occupano l’ambiente o la stanza (es . fancoil , ventilconvettori solo per citarne alcuni) questi vanno mantenuti fermi per evitare che, con il ricircolo dell’aria, si diffondano, all’interno della struttura, eventuali contaminanti, compreso il virus SARS-CoV-2. Solo nel caso in cui a seguito della riorganizzazione (es. adeguazione degli spazi, aree, minimizzazione della presenza di personale, distanziamento, limitazione dei percorsi e delle zone per evitare contatti ravvicinati e gli assembramenti, differenziazione e scaglionamento degli orari di lavoro, ecc. ), è prevista giornalmente la presenza di un singolo lavoratore (empre lo stesso) Si raccomanda di verificare che nelle vicinanze delle prese e griglie di ventilazione dei terminali, non siamo presenti tendaggi, oggetti e piante, che possano interfacciarsi con il corretto funzionamento. Al tal fine occorre pulire, ogni quattro settimane, in base alle indicazioni fornite dal produttore ad impianto fermo, filtri dell’aria di ricircolo delfancoil o del ventilconvettore per mantenere gli adeguati livelli di filtrazione / rimozione.

L’ISS sostiene, inoltre, che nel caso in cui alcuni singoli ambienti di lavoro siano dotati di piccoli impianti autonomi di riscaldamento / raffrescamento con una doppia funzione e con un’unità esterna (es. pompe di calore split, termoconvettori) o di sistemi di climatizzazione portatili collegati con un tubo di scarico flessibile dell’aria calda appoggiato o collegato con l’esterno dove l’aria che viene riscaldata / raffrescata è sempre la stessa (hanno un funzionamento simile agli impianti fissi), è opportuno pulire regolarmente in base al numero di lavoratori presenti nel singolo ambiente, i filtri dell’aria di ricircolo in dotazione all’impianto / climatizzatore per mantenere livelli di filtrazione / rimozione adeguati evitando di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti / disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti durante il funzionamento.

Per contenere maggiormente il possibile rischio di contagio da Covid-19 negli ambienti di lavoro, l’ISS suggerisce di garantire un buon ricambio dell’aria anche negli ambienti / spazi dove sono presenti i distributori automatici di bevande calde, acqua e alimenti. In questi ambienti deve essere garantita la pulizia / sanificazione periodica (da parte degli operatori professionali delle pulizie) e una pulizia / sanificazione giornaliera (da parte degli operatori addetti ai distributori automatici) delle tastiere dei distributori con appositi detergenti compatibilmente con i tipi di materiali, attuata anche sistemando igienizzante in colonnine in prossimità delle tastiere.

Infine, secondo quanto descritto dal rapporto n°5/2020 e s.m.i., i locali senza finestre (es. archivi, spogliatoi, servizi igienici, ecc.), ma dotati di ventilatori / estrattori devono mantenere quest’ultimi in funzione per l’intero orario di lavoro per ridurre le concentrazioni nell’aria di potenziali agenti biologici pericolosi.

Gli addetti allo svolgimento delle pulizie quotidiane degli ambienti devono seguire le procedure, i protocolli e le modalità adottando il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). Al termine e durante le operazioni di pulizia occorre arieggiare gli ambienti aumentando i tassi di ventilazione dei sistemi VMC o aprendo finestre e balconi.

Bibliografia:

  • Indicazioni sugli impianti di ventilazione / climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2 , Istituto Superiore di Sanità, 25 maggio 2020
  • Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2 , Istituto Superiore di Sanità, 23 marzo 2020